Cos’è la realtà? Può l’arte coglierne l’essenza? Sono solo alcune delle riflessioni che Michelangelo Antonioni si pone in «Blow-Up», manifesto della «Swinging London» degli anni ‘60. Thomas è un cinico fotografo che si illude di risolvere un omicidio con gli ingrandimenti delle foto che ha scattato. Ma ben presto la pretesa oggettività del reale si rivela frammentaria e inafferrabile. Le certezze perdono progressivamente di senso e ciò che prima sembrava «vero» diventa contraddittorio e confuso.
David Hemmings incarna alla perfezione l’uomo della modernità, così superbo da perdere di vista la complessità della sua dimensione; e in quest’ottica, anche la partita a tennis dell’ultima sequenza, giocata da mimi senza racchette, assume il significato di una presa di coscienza di straordinario valore espressivo. Quella pallina invisibile che il protagonista raccoglie e rilancia oltre la rete, non è altro che la resa, senza appello, alla realtà contemporanea: ambigua, polimorfica, sfuggente. Massimo 3, domenica 10, h. 16. 6/4 Euro.