La maldad – Evilness La prima parte di “evilness” ipnotizza per potenza visiva ed espressiva evocando gli apocalittici roghi descritti da Herzog nel deserto iracheno. Un lunghissimo carrello, quasi impercettibile inquadra un falò nella notte mentre alcuni contadini bruciano le fascine accatastate. Poi sequenze documentaristiche ci fanno entrare nella storia, lentamente. Protagonista un vecchio, pelle...
Leggendo il castello” di Kafka si rimane affascinati dalle imperscrutabili dinamiche del potere. Un film come “L’udienza” aveva colto nel segno il senso generale del libro convertendo la chiave angosciante e tetra di Kafka in una lievità surreale perfettamente impersonata dalla maschera keatoniana di Enzo Jannacci. In “K”, di D. Erdenibulag, la sfida di una...
Jafar Panahi, nei panni dell’autista di un metaforico taxi, riporta il cinema iraniano ai fasti di un tempo, e con tutti gli archetipi cui siamo stati abituati dai suoi grandi maestri: dai lunghi piani-sequenza al documentarismo metafilmico fino alla straordinaria capacità di misurarsi con il reale. E ancora, con i classici “specchi” del film nel...
Nel coreano “End of winter”, “Cheol won gi haeng” il regista Kim Dae-hwan affronta il tema della famiglia, tanto caro al cinema orientale, e lo fa con uno stile così equilibrato e meditativo da evocare il Koreeda di “Aruitemo Aruitemo”, senza andare a ripescare impropriamente l’archetipo di “Viaggio a Tokyo”. Una famiglia si ritrova per...
Uno dei migliori film sull’Olocausto, asciutto, essenziale e mai spettacolare. Proprio come gli spari dei guardiani del campo, secchi e senza tempo che risuonano nel campo.
Ricordo che quando visitai il memorial di Auschwitz fui onorato di vedere le frasi di Primo Levi stampate a lettere cubitali sui pannelli del museo. Un riconoscimento planetario per un Torinese di eccellenza che aveva cercato di comunicare, per tutta la sua vita e con tutte le sue forze, l’ineffabilità della sofferenza procurata dall’olocausto.
Fando e Lys sono due fidanzati, girovaghi alla ricerca di Tar, il paese incantato, dove tutto ciò che si desidera è possibile. La foresta di segni è quasi inestricabile e l’impianto allegorico potente... La dissoluzione dell’identità attraverso la moltiplicazione del proprio simulacro è un rischio anche per il Gesù di “Holy mountain” e qui se...
L'articolazione drammaturgica di MARCIDO SHOW! verrà fornita da un ciclo classico di vicende teatrali risolte pigiando il pedale del fescennino, della farsa, del Varietà più clamorosamente datato e frusto (miniera di Grande Teatro per i Marcido!), e persino dallo sberleffo testuale, arrangiato con una parlata assai prossima al grammelot...
Piemonte Movie sta arrivando... e noi sappiamo quanto sia prezioso...
Che sia questione di saper vedere peraltro è ben chiaro, e la capacità di osservazione del tenente Cohle si rivela soprattutto nell’introspezione. Una costante auto-indagine, dai risvolti perfino più enigmatici di quella sull’assassino, si evince in particolare da una rilevante presenza di specchi in inquadrature apparentemente casuali (1). Ad esempio, con un rapidissimo montaggio i...
Rivedere Il disco volante di Tinto Brass è stata una interessante riscoperta da molti punti di vista. Integrare la visione del più importante film ufologico italiano (così è) con l’intervista al maestro Brass qui pubblicata ha certamente influito nel nostro giudizio, che rimane però ancorato a convinzioni oggettive....
I primi ricordi risalgono ai primi Anni 70, con quel Cioni Mario, protagonista straccione della leggendaria Tele Vacca; era un contadino illetterato, parlava per monosillabi ed era immerso in paglia e letame. Viveva in una stalla e il suo aspetto era assolutamente stralunato, tipico di un inetto; la sua “saggezza” constava proprio nei suoi limiti...