Non molti sanno che Umberto Eco amava una pratica linguistica tanto inutile quanto stimolante: quella dei tautogrammi. A tal proposito aveva pubblicato “Povero Pinocchio”, un piccolo volume in cui raccoglieva i suoi preferiti tra cui la favola di Pinocchio scritta in sole “P”… Ciò premesso…
Perduto professore,
poiché pubblicasti “Povero Pinocchio”, piccola postilla postmoderna, però pregevole, penso potrebbe piacerti puerile pistolotto pensato per perpetuo pensiero postumo.
Penso Paese perda prima persona, poi personaggio. Piacevole, perennemente prodigo pensieri primi, principe positivismo, polisemicamente perfetto, pregiato pensatore, poi pure piemontese… Perciò pratico, pragmatico, pochino presuntuoso (permettici) prosaicamente perfido però pacioso, piacione, placido.
Poi (praticamente pre-postcomunista), provasti perfino prepararci politicamente, picconando pressappochismo pervasivo, perennemente presente purtroppo…
Perciò, pacato prof., propendo pitturarti pubblicamente prima perché promuovesti parole preziose, prodighe principi, poi però principalmente, perché producesti pagine pagine per permetterci piacere primario: pensare.