In relazione alle nostre proposte (in calce) per la prossima edizione del TFF prendiamo atto con soddisfazione che il punto 3 (consegnare il materiale stampa in sacchetti di nylon) è stato già messo in pratica!
Inoltre siamo stati superati in fantasia con la rinuncia in toto del catalogo cartaceo (nemmeno a pagamento) per evitare classismo fra chi vorrebbe comprarselo anche di tasca propria e chi non ne avrebbe le possibilità economiche.
Bene. Avanti così.
Su “La Stampa” dell’11 novembre 2014 leggo con sollievo l’annuncio della direttrice Martini (a proposito, auguri sinceri dal suo affezionatissimo popolo) riguardo al taglio degli inutili fronzoli che da anni caratterizzano il Torino Film Festival.
A tal proposito credo che ogni torinese debba dare il suo contributo affinché nella prossima edizione il Comune di Torino possa tagliare ulteriormente i fondi del Festival per evitare sprechi e lustrini da sempre insopportabili. Per questo motivo, ispirandomi a Cottarelli, mi sono permesso di consultare un gruppo di seguaci del nostro amato Festival per raccogliere idee e suggerimenti in tal senso. I suggerimenti miei, di Giulia Montella, Marta Evangelisti, Francesca Evangelisti, Arturo Marongiu e Matteo Raso sono i seguenti:
1° Stampare i manifesti in bianconero, meglio se ciclostilati
2° Utilizzare cinema parrocchiali in disuso, soprattutto dotati di seggioline in legno per evitare onerosissime spese di pulizia
3° Consegnare il materiale stampa in (molto più pratici) sacchetti di nylon (biodegradabili).
4° Proiettare film che non superino gli 80 minuti per risparmiare energia elettrica
5° Chiedere ufficialmente alla Rai Nazionale di NON occuparsi del TFF per evitare inutili processioni di turisti che non farebbero che intasare le code, e in fin dei conti, contribuirebbero a peggiorare il servizio offerto.
Inoltre suggerirei di programmare un lento soffocamento del Festival per arrivare, in 5 anni mi pare accettabile, ad una sostituzione della fruizione cinematografica a costo zero e soprattutto entrando a pieno titolo nel futuro. Eliminando 2-3 sale all’anno si potrebbe arrivare a chiudere definitivamente questo sistema stantio che comporta inutili movimentazioni di masse e spreco di denaro del contribuente segnalando via mail titoli selezionati dall’organizzazione e delegando l’utente a scaricarli dalla rete.
Dimenticavo, con i soldi risparmiati potremmo effettuare una donazione al Festival di Roma, da sempre bistrattato per colpa nostra.