“The Yard” – Quel maledetto ultimo miglio – Berlinale 2016
Qui la "mors tua" prende corpo nella lotta del protagonista per mantenere il posto di lavoro nello "Yard", un disumanizzante miglio costituito da migliaia di auto pronte per la distribuzioni alle filiali di vendita. Auto coperte da un bianco sudario moltiplicate all'infinito; gloriosa celebrazione del Dio Consumo, accumulazione del futile, cimitero di Arlington metaforico e...
“Lao Shi” – Un cinese piccolo piccolo
Uno dei pregi di “Lao Shi”, una sorta di ansiogeno psico-thriller, è di inscenare nella Cina di oggi una storia riproducibile in molti altri luoghi. Un taxista, dopo aver correttamente soccorso l’uomo che investe accidentalmente con la sua auto, si trova costretto ad anticipare le cure mediche di tasca sua. Non sarà che l’inizio di una...
“Dead in Sarajevo” e l’Europa “Overlock” di Tanovic
In "Dead in Sarajevo" Tanovic trasferisce le trincee di fango dei Balcani agli eleganti corridoi di un hotel di lusso. Ma la dialettica degli opposti non cambia. Anzi..
“Starve your dog” alla Berlinale 2016
Che film sarebbe stato il marocchino “Starve your dog” se avesse mantenuto la potenza realistica e politica del suo incipit con gli anatemi di quella donna di Casablanca talmente disperata da pregare ogni giorno che un terremoto rada al suolo il suo Paese per purificarlo e liberarlo dal suo governo corrotto. Probabilmente un’opera utile, di...
“Inhebbek Hedi” alla Berlinale 2016: Ubi mater minor cessat
Inhebbek Hedi diverte sottilmente ma è ben lontano dall’essere una commedia. La trama è apparentemente scontata; Lui, timido e introverso, deve sposarsi con una bella ma insipida Lei, ma incontra l’Altra, una ballerina focosa e intellettualmente stimolante. Poi però Hedi deve combattere per staccare il cordone ombelicale con il vero motore della sua inadeguatezza: la...
“Labyrinth of Lies” – Memories are made of this!
A partire dagli Anni ’60 Il nuovo cinema tedesco, corrente fondata da registi di eccezionale talento visionario oltre che di raro spirito innovativo, diede vita a un movimento collettivista in grado di educare il pubblico alla riflessione sulla storia –passata e contemporanea‐ del proprio Paese. E proprio a partire da quegli anni, in particolare grazie alle...
TFF33 – Tangerine: in medium stat virtus
“Tangerine” è una straordinaria dimostrazione di come il cinema possa evolversi senza perdere la sua natura: intrattenere, far riflettere, commuovere e sorprendere. Se a tutto così aggiunge il fatto che il film sia stato girato con un iPhone, e che alcune tematiche transgender siano trattate con equilibrio più unico che raro, il film assume davvero...
TFF33 – Sion Sono, pace, amore e fantasia
Vedere un film di Sion Sono è un’esperienza spesso elettrizzante, per come sa spiazzare e stordire con fantasmagorie sempre nuove e stimolanti. Ma la sensazione che più spesso mi lascia è il senso di incapacità di descriverne anche solo in parte la sua potenza espressiva. Per parlare di “Love and peace” potrei rifugiarmi nel citazionismo,...
TFF33 – The dressmaker – ovvero il diavolo veste Prada
Chi ti insegna il principio della premessa drammatica, quel patto con lo spettatore che vincola l’autore alle “promesse” fatte fin nei primi minuti di un film, dovrebbe vedere “The Dressmaker”, che queste regole, le infrange tutte. Un film che parte come un noir, si trasforma in generi sempre nuovi, dalla black comedy (e non è...
Perché non prego per Parigi.
Dal Dizionario Italiano rilevo che il termine “pregare" ha almeno tre significati.
Rivolgersi a Dio o ad altre figure sacre con la mente o con parole, al fine di implorarne l’aiuto...
“Per amor vostro” e del nostro cinema. L’incontro con il regista.
“Per amor vostro” è un film ambizioso, colto e di uno spessore raro. Basterebbe un tweet per commentare in sintesi il film di Giuseppe Gaudino, presentato in concorso all’edizione 2015 del Festival di Venezia e premiato per l’interpretazione femminile di Valeria Golino con la Coppa Volpi, la seconda per l’attrice (come Katherine Hepburn, per intenderci)...