Under the skin – Il demone sotto la pelle
Ci sono due modi per valutare “Under the skin” di Jonatan Glazer. Se lo si considerasse un film autoriale, come il trailer allude, accostando il nome del giovane regista di “Io sono Sean” a quello di Stanley K. (per non reiterarne la blasfemia non ne nomineremo il cognome), il giudizio sarebbe impietoso. Lento, ripetitivo e...
Taxidermia – Storia di tre (de)generazioni
Tre episodi per tre generazioni attraverso la storia di 60 anni di comunismo in una sineddotica Ungheria. I temi sono tanti e fondamentali: amore, morte, cibo, patria e famiglia sono affrontati attraverso la lente distorta di un grandangolo talmente nauseante da toccare il sublime. Qui l’estetica del vomito, che Nanni Moretti dice di non sopportare,...
Standard operating procedure – L’occhio sul mondo di Errol Morris
Fin dai suoi esordi, Errol Morris si distinse tra i documentaristi per il modo di raccontare storie a partire da semplici interviste a camera fissa: da “Gates of Heaven” del 1978 con le sconcertanti descrizioni dei primi cimiteri per animali, attraverso le incredibili biografie contemporanee del cosiddetto “DR Death”, specializzato nella costruzione di macchine di...
Ultimatum alla Terra – Klaatu redacted
“Ultimatum alla Terra“, nella versione di Robert Wise del 1951, era stato uno dei primi casi in cui la fantascienza aveva dimostrato di poter far riflettere lo spettatore oltre che a stupirlo con gli effetti speciali. Tra i migliori film fantastici del decennio (e tra i più significativi di quel mezzo secolo di cinema insieme...
Oltre le colline – Sulle metastasi del sistema
Una chiesa intrisa di burocrazia e uno stato pervaso da perniciosa religiosità: ecco le commistioni mortifere di una società allo sfascio che Mungiu riesce a descrivere con equilibrio e sagacia.
"Oltre le colline" è un film colto che si presta a letture complesse ma mai intellettualistiche, che non annoia e che colpisce per la sua lucida...
Electric Dragon 80.000 v. – Tokyo (electric) fist
Electric Dragon 80.000 v. eccita lo sguardo ma soprattutto fa vibrare il diaframma per le sue musiche ipnotiche e ridondanti: un “industrial noise-punk” a ascoltare e riascoltare per un film che è videoclip nel ritmo e fumetto nella confezione. Sogo Ishii cita esplicitamente Tsukamoto Shinya ma trasla la mutazione del fisico, che aveva trasformato Tetsuo in...
Il Piccolo fuggitivo – Piccoli americani crescono
Il piccolo fuggitivo ė una perla nel panorama cinematografico dei primi anni 50. Per il tema intanto, ma soprattutto per scelta degli attori, per lo più di bambini e non professionisti e soprattutto per il modo eccezionalmente moderno di girare, tra inquadrature anomale e stile documentaristico che anticipa di qualche anno il new american cinema...
La parodia e l’osceno: le cartoline deviate di Dino Mingozzi
Se negli ultimi anni la riproducibilità tecnica del digitale ci ha allontanato dall’esperienza tattile delle vecchie foto di famiglia, l’accumulazione visiva cui la mostra di DinoMingozzi ci espone è fin da subito emotivamente coinvolgente. Le sue foto-cartoline ci riportano mentalmente ad almeno due generazioni fa, quando si usava stampare il retro delle foto per permetterne la...
Hair Extensions – Anche i capelli uccidono
Per gli indiani Lakota, lo scalpo era qualcosa in più che un trofeo di guerra; essi credevano che i capelli fossero l'estensione dell'anima e staccandoli dal corpo della vittima, ne avrebbero fatto vagare il fantasma in eterno....
The German Doctor – La svastica sul sole
“Zwillinge heraus!”, “Fuori i gemelli” soleva urlare il dottor Joseph Mengele tra le file di prigionieri ad Auschwitz e la sua ossessione per la ricerca su questa piuttosto comune ‘bizzarria’ della natura era proseguita anche durante la sua fuga in sud America. E con questa, aveva continuato ad alimentare i suoi interessi per la genetica...
Grand Budapest Hotel e le magiche scatole di Wes Anderson
Con “Grand Budapest Hotel” Wes Anderson racconta una fiaba surreale, a tratti burtoniana, su 20 anni di storia europea –a metà tra le due guerre mondiali- dove l’albergo è lo spazio dei sogni, del passato da rimpiangere, delle vecchie, buone maniere perdute per sempre. Il film si presenta fin da subito come lucida allegoria di...
Da Dio ad Io il passo è breve – Il senso della vita secondo Max Zarri
Da Dio ad Io il passo è breve. il corpo di Cristo sostituito da un oggetto estremamente personale come una 24ore, devia semanticamente sull’identità propria dell’individuo, ribadendo la superiorità del nascondimento sulla rivelazione. Valigetta-corpo, luce-anima; segno potente nel suo ineffabile e indeterminato contenuto. Forma estrema di sineddoche visiva in cui la parte (il nulla) per...